Viaggio in Italia e Svizzera (1845)
Un giovane Flaubert esplora l’Italia e la Svizzera nel 1845: appunti e corrispondenze che rivelano i germogli della sua futura grandezza letteraria
CHF 24.00
ll giovane e irrequieto Gustave Flaubert, nel tentativo di sottrarsi alla “bêtise”, la stupidità intesa e percepita come dato di fondo della condizione umana, aveva individuato una possibilità di fuga nel viaggio quale ricerca della lontananza e dell’ignoto. Si può quindi capire per quale motivo lo stesso Flaubert si sia svelato con estrema evidenza non solo nel vastissimo epistolario, ma anche nei resoconti di viaggio, tutti pubblicati postumi. Con l’esclusione di un soggiorno in Algeria e Tunisia nel 1858, i viaggi di Flaubert (che poi vivrà prevalentamente nel suo “rifugio” di Croisset in Normandia) si situano tutti nel periodo della giovinezza. Il viaggio in Italia e in Svizzera della primavera 1845, che si propone in questo volume insieme al relativo carteggio e alla corrispondenza tenuta durante un soggiorno nella Svizzera centrale, sul Rigi, nell’estate 1874, è fatto di note piuttosto estemporanee, che tuttavia lasciano percepire con notevole chiarezza il futuro grande scrittore e alcuni dei suoi temi fondamentali. A Genova, ad esempio, nelle sale di Palazzo Balbi, Flaubert osserva il dipinto “La tentazione di Sant’Antonio” di Bruegel e concepisce la prima idea di quella che diventerà poi l’opera di tutta la sua vita, che lo terrà occupato a più riprese per un quarto di secolo. Le note prese in Italia e in Svizzera sono una delle prime, decisive testimonianze della verità umana e poetica di Flaubert, che consiste nel tentativo di attingere l’Assoluto dell’Arte e della Vita. Ma anche -e soprattutto- nella dolorosa e lacerante consapevolezza della sua vanità.
A cura di | Mattia Mantovani |
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Formato | 12.5 x 21 cm |
Pagine con illustrazioni | 200 |
Anno Pubblicazione | 2024 |