Il Ticino alla vigilia dei Lumi nelle lettere di Giampietro Riva

Il Ticino alla vigilia dei Lumi nelle lettere di Giampietro Riva

STORIA / Il prezioso epistolario che il padre somasco luganese indirizzò intorno alla metà del Settecento al conte bergamasco Francesco Brembati rivela la temperie intellettuale e culturale che connotava i baliaggi sudalpini all’apogeo dell’Ancien Régime

Gianmarco Gaspari

C’è stata un’epoca decisiva per affermare un’idea con la quale abbiamo convissuto a lungo: che dalla pace derivino quasi naturalmente progresso e sviluppo. Un’idea banale, detta così, ma che prima della metà del Settecento non si era mai manifestata con altrettanta evidenza. Il trattato di Aquisgrana, nel 1748, consegnò l’Europa a mezzo secolo di pace, salva l’interruzione (che non toccò quasi l’Italia) della Guerra dei Sette anni, chiusa con conseguenze limitate ai possedimenti coloniali. Tra la metà del secolo e lo scoppio della polveriera rivoluzionaria, l’Europa scoprì nuovi modelli sociali, sviluppò le tecniche agricole e mosse i primi passi sulla via dell’industrializzazione.

 

Leggi l’articolo del Corriere del Ticino – 27.02.2025