Sonetti, un ritratto, due passioni e il mito di Tiresia
Formato 12.5 x 21 cm, 240 pagine con illustrazioni a colori
Sulla vita amorosa di Leonardo da Vinci poco si è scritto eccettuati l’indagine psico-analitica di Sigmund Freud uscita nel 1910, in parte basata su di un’interpretazione errata di un ricordo del Maestro, nonché alcuni saggi novecenteschi di Giuseppina Fumagalli e Carlo Pedretti.
L’Autore ha cercato di ricostruire basandosi su due note dello stesso Leonardo, un epigramma latino forse del Tebaldeo, una lettera e due sonetti di Nicolò da Correggio, una vicenda passionale che ebbe protagonisti l’Artista e un suo ritratto di cortigiana, durante la prima permanenza a Milano alla Corte di Ludovico il Moro.
L’Autore di formazione giuridica studia da decenni particolarità di vita e scritti del Maestro di Vinci, spesso obliati o travisati da altri studiosi. In un saggio Cronistoria semidotta di un vocabolo giocondo, uscito nel 2019 ha voluto dimostrare, senza curarsi un fico dell’autorità di barbuti patrassi qui spesso molto compartecipi di parrocchetti e scimmie, che l’appellativo Ioconda dato da Leonardo ad un suo dipinto nulla avesse che vedere con il ritratto di Monna Lisa del Giocondo, ma possa attenere solo ad altro raffigurante una cortigiana con gli acconci attributi.
